Chi non ha paura di qualcosa? Ognuno di noi può temere o essere particolarmente infastidito da un oggetto, un animale o una situazione specifica.
Ma queste paure quando diventano marcate, persistenti e sproporzionate, possono essere estremamente fastidiose e influenzare in modo molto negativo la vita quotidiana. Quando il timore e l'ansia per qualcosa raggiungono livelli cosi' elevati, possiamo parlare di Fobie specifiche.
Ma vediamo meglio cosa sono, come si possono suddividere, ma soprattutto come si possono superare.
Partiamo dalla definizione: secondo il DSM 5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali -5) la fobia è una paura o ansia marcata verso un oggetto o verso situazioni specifiche.
Le persone che manifestano una fobia specifica possono provare una forte ansia in diversi momenti: prima di tutto nel momento in cui vengono direttamente a contatto con lo stimolo fobico. In secondo luogo, spesso, si manifesta quella che viene chiamata ansia anticipatoria: la persona, infatti, può provare timore anche solo al pensiero di trovarsi a contatto con lo stimolo fobico o con la situazione temuta. Ad esempio: Maria ha una forte paura dell'aereo; oltre a sperimentare un'ansia fortissima nel momento in cui si trova in volo, manifesta molti sintomi ansiosi molto prima della data in cui dovrà effettivamente volare. Questa paura, spesso, la porta a evitare completamente di prendere l'aereo e ciò la limita molto nei viaggi e le crea imbarazzo durante gli spostamenti per il lavoro.
La cosiddetta "ansia fobica" si manifesta con diversi sintomi e pensieri tra cui: palpitazioni, tachicardia, senso di soffocamento, paura di svenire o di morire, e spesso può diventare così forte e intollerabile da sfociare in un attacco di panico. L'ansia fa stare male e l'unica cosa che si ha in mente di fare in queste situazioni è scappare; l'evitamento delle situazioni temute è una strategia molto comune, che viene purtroppo utilizzata molto spesso.
Grazie all'evitamento, infatti, l'ansia si abbassa e quindi si può percepire un immediato stato di sollievo. Purtroppo questo ha delle conseguenze molto negative: la persona, infatti, diventa notevolmente limitata negli spostamenti, si preclude situazioni sociali positive ed esperienze nuove. A lungo andare l’ansia fobica può quindi diventare estremamente invalidante, facendo diminuire notevolmente il benessere percepito.
Spesso chi soffre di fobie si rende conto che le paure sono irrazionali; la fobia non è infatti la paura di uno stimolo che realmente può nuocere alla salute o alla vita stessa, ma il timore di oggetti e situazioni che per la maggior parte delle persone risultano innocui.
Nonostante la consapevolezza dell'irrazionalità della paura, questa risulta quasi impossibile da controllare.
Come si suddividono le fobie?
Le fobie specifiche si suddividono in diverse categorie, in base allo stimolo fobico e all'età di esordio:
1. ANIMALI (zoofobia): è una fobia che ha esordio solitamente nell'infanzia ed è maggiormente presente nella popolazione femminile. Alcuni esempi più comuni di fobia specifica per gli animali possono essere: ragni, serpenti, uccelli, gatti, insetti.
2. AMBIENTE NATURALE: anche questa fobia ha il suo esordio nell'età infantile e sembra che colpisca maggiormente la popolazione femminile, anche se quella dell’altezza sembra essere più presente negli uomini. La fobia si presenta associata ad un evento o a un elemento natural. Alcuni esempi: altezza, temporali, acqua.
3. SANGUE INFEZIONI E FERITE: alcuni esempi possono essere: vedere il sangue, ricevere una puntura, sottoporsi ad esami particolarmente invasivi. Questa fobia, spesso è preceduta da uno svenimento.
4. SITUAZIONALE: ad esempio paura degli spazi chiusi, di volare, degli ascensori, di guidare. Questa fobia sembra abbia due picchi di insorgenza: uno nell'infanzia e uno intorno ai 25 anni.
5. ALTRO TIPO: paura di soffocare, paura della bambole, dei pagliacci e dei rumori forti
Come nascono le fobie?
Secondo l'aproccio terapeutico da me seguito le spiegazioni sono razionali e consce.
La fobia deriva da un apprendimento errato involontario, che non necessariamente viene ricordato dal soggetto; il nostro organismo ha associato una forte paura ad un oggetto o ad una situazione non pericolosi; come conseguenza la persona ha "appreso" ad avere paura di qualcosa.
Sono stati riconosciuti alcuni modi in cui si sviluppano le fobie:
- eventi traumatici: ad esempio un incidente d'auto;
- eventi sub-traumatici: ad esempio essere punti più volte da un'ape;
- apprendimento da modello: questo riguarda soprattutto i bambini e accade quando si interagisce a lungo con persone che hanno sviluppato a loro volta delle fobie specifiche.
Ma come si possono superare queste fobie?
Il trattamento con la terapia cognitivo comportamentale si è rivelato molto efficace nella cura delle singole fobie.
La tecnica privilegiata è quella dell'esposizione: la persona, sempre accompagnata dal terapeuta, inizia gradualmente ad entrare in contatto con la situazione temuta, che viene divisa in vari step, da quello meno ansiogeno a quello più ansiogeno.
E' come trovarsi di fronte ad una scala il cui primo gradino è la parte dell'oggetto o della situazione che fa meno paura; una volta che questo gradino inizia a risultare innocuo si passa a quello successivo e così via.
L'esposizione può essere fatta sia in vivo sia in immaginazione; spesso, in associazione a questa tecnica, viene insegnata una tecnica di rilassamento che può essere utilizzata in qualsiasi momento.
Attraverso questa e altre tecniche in breve tempo la fobia si riduce notevolmente fino a scomparire. Spesso questo tipo di terapia può fare molta paura, ma, con l'aiuto di un terapeuta, risulta assolutamente fattibile e garantisce il 90-95% di successo.
Elena Di Blasio - Psicologo Piacenza
tel 3286744852
Via Machiavelli, 15
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